Ciao a tutti,
immagino che anche voi come me abbiate iniziato a cercare i posti dove trovare i mercatini di Natale più caratteristici per gironzolare alla ricerca di addobbi e prodotti tipici, circondati da quel clima così speciale tipico del mese di dicembre.
Io però vorrei indicarvi un’alternativa, altrettanto piacevole, che vi permetterà di gustare, senza sensi di colpa, le più svariate prelibatezze poichè avrete la possibilità di smaltirle senza accusarne la fatica!.
E’ vero dovrete sì affrontare salite e discese ma lo farete senza accorgervene dal momento che sarete completamente presi dallo spettacolo cui assisterete!
Vi sto proponendo un luogo magico, perfetto per questo periodo dell’anno sia per adulti che piccini: Matera con il suo Presepe Vivente nei Sassi.
Si svolgerà in date differenti per un periodo di circa un mese. Si potrà accedere al percorso nelle seguenti date: 7, 8, 9 – 15, 16 – 22, 23 – 28, 29 e 30 dicembre 2018 e il 4, 5 e 6 gennaio 2019.
La visita al presepe vivente durerà 90 minuti.
Incontrete gli attori che porteranno in scena aspetti di quella che era l’esistenza di più di duemila anni fa. Lungo la strada, che va dal centro storico fino a raggiungere il Rione Sasso Barisano, assisterete a 6 raffigurazioni differenti: annunciazione, visitazione, mercato, sinedrio, corte di Erode e la natività.
Terminato il percorso, se la stanchezza non avrà preso il sopravvento, sarebbe bello che visitaste presso l’ex ospedale di San Rocco anche la Mostra Nazionale dei più bei Presepi d’Italia, tra i quali troverete il Presepe di Ghiaccio più grande al mondo.
Se voleste approfittare per visitare anche altro e aveste bisogno di una mano saremo ben lieti di aiutarvi con suggerimenti e percosi personalizzati.
Buon atmosfera natalizia a tutti!
Percorrendo in macchina la strada che da Potenza porta a Melfi la mia attenzione è catturata dal castello di Lagopesole. La sua figura imponente domina sulle abitazioni del borgo che degradano verso valle.
Accostata la macchina faccio una ricerca con il mio smartphone scoprendo che anche questo, come quello ammirato a Melfi, è un castello federiciano, la curiosità è troppo grande così decido di visitarlo. Vado alla sede della proloco per prendere alcune informazioni e lì sono accolto da Marcello che mi fa una bellissima presentazione del castello e delle sue sale, sottolineando come la tradizione si sposi con la moderna multimedialità.
Notato il mio interesse molto gentilmente si offre di mostrarmelo. Fantastico!! Che fortuna, una visita guidata tutta per me.Marcello però smorza il mio entusiasmo spiegandomi che in realtà chiunque può beneficiarne di quel servizio, con un piccolissimo supplemento da pagare con il biglietto.
Arrivati nella parte alta del castello mi trovo davanti un paesaggio incredibile. I colori della campagna lucana in primavera sono meravigliosi.
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Una porta con un arco a sesto acuto segna l’inizio della visita del castello, il cui percorso si sviluppa su due piani.
Il piano terra è organizzato in modo tradizionale con teche di cristallo dove sono esposti reperti archeologici trovati nelle campagne circostanti e durante le campagne di scavo effettuate all’interno del castello. Fantastica è sia la testa leonina che azzanna una antilope, di chiara epoca classica, che la cappella dominata da un matroneo a cui si accede tramite una rampa di scale e percorrendo un breve ma suggestivo passetto.
Il secondo piano è tutto un altro mondo. Le sale di questo piano si animano grazie a suoni, luci, colori ed immagini. Giocando con una barra temporale è possibile ascoltare e vedere la storia di Federico II, scostando “ la pietra preziosa” di una grande corona e guardando al suo interno vediamo scene di vita quotidiana dei normanni.
Continuando il percorso arriviamo in una sala buia che all’improvviso si anima con i protagonisti della storia di Manfredi, figlio di Federico II, che si muovono all’interno di essa. Quello che vedo è sorprendente. Marcello mi dice che Lagopesole è l’unico luogo dove viene rappresentata la storia degli svevi.
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La sala dell’imperatore, caratterizzata da capitelli tutti diversi, ci conduce in un’altra ala del castello in cui è stato allestito un museo sull’emigrazione. Sulle prime sono dubbioso. Ma varrà la pena visitarlo? Non è che mi ritrovo davanti un paio di manichini, qualche valigia di cartone, dei pannelli su cui leggere delle testimonianze? È ancora troppo vivo in me lo stupore provato davanti ai filmati e agli effetti speciali che, onestamente ne farei a meno. Marcello insiste assicurandomi che non me ne sarei pentito. Aveva ragione! È un museo interattivo, per niente noioso.
Marica, la nostra guida, ci mostra tutte le particolarità che troviamo nelle sale: schermi che si animano con personaggi che ci raccontano la loro storia, le loro sconfitte e i successi nel Nuovo Mondo, “bauli parlanti”, un carretto che sedendocisi sopra dà l’illusione di essere trainati da un asino, letti sui quali è possibile sdraiarsi ed ascoltare le storie di coloro che affrontavano questo lungo e pericoloso viaggio in mare.
Salutata Marica ci avviamo verso l’uscita passando per un cortile interno che nelle notti estive si anima con la proiezione degli amori e delle vicende di Federico II . Ringrazio Marcello e riprendo il mio viaggio alla scoperta delle bellezze della Basilicata.
Se siete da queste parti o pensate di venire in Basilicata programmate una visita al castello, sono certo che non vi pentirete.
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TOUR ALLA SCOPERTA DEL VULTURE
TOUR DEI CASTELLI IN BASILICATA
Foto castello Lagospesole:
Rosalba Molaro
L’area dei laghi di Monticchio è situata alle pendici dell’antico vulcano del monte Vulture, che i suoi abitanti chiamano "La montagna". La zona, caratterizzata da una natura selvaggia ed incontaminata, è ricca di boschi e fonti di acqua minerale.
Diversi sentieri vi condurranno a vivere l’esperienza del silenzio e della contemplazione, unite all'emozione della scoperta. Potrete passeggiare alla ricerca delle fonti nascoste nei boschi, per gustare direttamente dal palmo delle mani la fresca acqua sorgiva e riconoscere le numerose erbe selvatiche da utilizzare per la cura della propria persona. Scoprire il Vulture significa immergersi in un territorio ricco di bellezze naturali ancora incontaminate.
Al termine della passeggiata potrete noleggiare un pedalò per lasciarvi cullare dalle acque del lago, vedere da vicino le ninfee e godere delle diverse sfumature del lago, le cui acque hanno la temperatura più elevata dei laghi d’Italia.
Oltre ad ammirare le bellezze naturali del luogo, ai laghi di Monticchio c'è spazio anche per cultura e storia.
Passeggiando intorno ai laghi infatti ci si potrà stupire di fronte alla bellezza dei ruderi dell’Abbazia di Sant’Ippolito e ancora di più nel vedere l’immagine riflessa della Badia di San Michele Arcangelo nel Lago piccolo.
Ancora oggi essa "Appare come uno squarcio di candore abbagliante tra gli alberi del bosco e racconta antiche vicende di uomini, momenti tristi e lieti di una storia secolare.”
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La sua storia cominciò nel X sec con l’arrivo dei monaci Basiliani nell’area del Vulture e poi diventò meta di altri ordini monastici, di papi ed imperatori. L’abbazia, del VIII secolo d.c, è costituita da un convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di San Michele.
Nei primi due piani dell’abbazia è stato allestito un interattivo e prezioso “Museo di Storia Naturale del Vulture” dove si potrà vivere il percorso di sviluppo della flora e fauna della zona.
Uscendo dall’Abbazia si potrà anche partecipare ad una visita delle Grotte del brigante Crocco, ubicate in una zona più alta da cui sarà possibile affacciarsi sul belvedere per ammirare le due “gemme” di origine vulcanica.
Se avete altre curiosità potete rivolgervi agli amici dell’associazione culturale "La Tenda del Bivacco". Vi daranno tutte le informazioni per visitare i laghi di Monticchio.
Potete rivolgervi a loro anche per ammirare, presso il “Centro per la Conservazione della Natura in Basilicata” i volatili della zona e fotografare i famosi rapaci del Gruppo Falconieri “De arte venandi” di Melfi.
Due incantevoli laghi nati nei crateri di antichi vulcani, una natura serena e verdeggiante. Percorrere i sentieri che circondano i laghi significa passeggiare accompagnati dal canto degli uccelli, osservando la brezza che culla i cigni che si posano sulle acque del lago.
Se invece preferite l'avventura, potete ripercorrere i sentieri dei briganti per giungere alle grotte dove Carmine Crocco si nascondeva con la sua banda. E poi c'è lei: la bianca abbazia, che dal folto del bosco fa capolino per affacciarsi sul lago, come un antico ed elegante guardiano.
Scegliere il tour dei laghi di Monticchio significa lasciare il ritmo frenetico della città per scoprire le meraviglie del monte Vulture, magari gustando un calice di vino Aglianico.
Laghi di Monticchio
2 notti
Le escursioni sono organizzate dall'Associazione culturale "La tenda del bivacco"
I NOSTRI ITINERARI SONO PERSONALIZZABILI IN BASE ALLE ESIGENZE DEI VIAGGIATORI. CONTATTATECI, SAREMO FELICI DI CREARE ITINERARI SPECIFICI PER VOI!
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Ciò che colpisce quando ci si avvicina a Melfi per la prima volta è il castello che si erge maestoso su una verde collina, con le mura che scendono lungo i fianchi e si perdono in un intrico di case dai tetti scarlatti.
Se siete appassionati di storia e giungete in Basilicata, non potete andare via prima di aver visto Melfi, roccaforte di Federico II di Svevia, sovrano illuminato e misterioso.
È da Melfi che l’imperatore promulga nel 1231 le “Costituzioni melfitane”, norme che per la prima volta riconoscevano alle donne diritti sconosciuti all’epoca ed è nei boschi intorno a Melfi che il sovrano amava cacciare con il falcone.
Ma Melfi non è solo storia, a due passi dal paese potete trascorrere una giornata di relax nei prati che circondano i laghi di Monticchio, due bellissimi specchi d’acqua di origine vulcanica; è sulle montagne della zona che nasce l’Aglianico del Vulture, vino DOC annoverato tra i più grandi vini rossi d’Italia. Che dite? Vi abbiamo convinto?
Se visitate Melfi non potete non vedere il castello, imponente struttura di origine normanna (fine XI secolo) che al suo interno ospita il Museo Archeologico Nazionale del Melfese che custodisce preziosi reperti del VII-III secolo a.C. oltre allo splendido Sarcofago di Rapolla, opera della seconda metà del II secolo, proveniente dall’Asia Minore.
Bellissima inoltre la Cattedrale risalente al 1056 e la cripta di santa Margherita, chiesa rupestre che al suo interno reca affreschi perfettamente conservati, tra cui spicca il “monito dei morti” in cui pare sia rappresentato Federico II in abiti da falconiere.
Se vi interessa la storia di Federico II vi consigliamo di far visita anche al castello di Lagopesole, uno splendido maniero su di una collina, situato a pochi chilometri da Melfi.
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A pochi chilometri da Melfi trovate i laghi di Monticchio, due specchi d’acqua di origine vulcanica che si stendono ai piedi del monte Vulture, i cui boschi ospitano la Acanthobrahmaeaeuropaea, splendida falena che vive solo in questi luoghi.
Sulle placide acque del lato si staglia l’abbazia di San Michele, che oggi ospita il museo di Storia Naturale del Vulture.
Questi luoghi sono la patria del celebre Aglianico del Vulture, annoverato tra i più grandi vini rossi d'Italia. Questo vino, il cui vitigno cresce sulle pendici e nella valle del vulcano spento del Vulture, ha un colore rubino che tende al granato con riflessi aranciati con l’età.
All'olfatto risultano riconoscibili profumi di mora e prugna selvatica, note di viola e di fragole di bosco, a cui il tempo apporta sentori di liquirizia, cioccolato fondente, pepe nero. In bocca l'Aglianico del Vulture risulta complesso, moderatamente tannico e fresco, con una gradazione alcolica tra i 12,5° e i 13,5°.
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Visitare Campomaggiore Vecchio significa toccare con mano ciò che resta del sogno infranto del conte Teodoro Rendina: il sogno di un'utopia che ha dovuto fare i conti con la realtà. È una storia nascosta all'ombra delle Dolomiti Lucane, tra i resti silenziosi di antichi palazzi, campanili e umili case contadine.
Campomaggiore non è solo una città fantasma della Basilicata ma è una storia raccontata dalle sue rovine che parlano al visitatore che si aggira tra le mura silenziose. Passeggiando tra i resti del paese vedrete il palazzo Patronale che si erge orgoglioso su quella che un tempo era la piazza dell'antico borgo. Di fronte ad esso si staglia il campanile della chiesa, abbracciato dalla vegetazione che ha trovato ospitalità tra le mura diroccate.
La storia di Campomaggiore è una di quelle che vale la pena raccontare e così ogni estate nel suggestivo scenario della città fantasma si riuniscono attori ed acrobati per ricordare il sogno di Teodoro Rendina che volle trasformare Campomaggiore, all'epoca un piccolo paese all'ombra delle Dolomiti Lucane, in quella che viene ricordata come "La città dell'Utopia".
La storia di Campomaggiore ha tutti gli ingredienti di una fiaba, tranne il lieto fine. C'è un conte ricco e nobile, il conte Teodoro Rendina che, dopo aver viaggiato in Europa studiando le teorie utopistiche di Robert Owen e Charles Fourier decide di creare un paese diverso da tutti gli altri: un paese dove non esista la povertà. Sceglie di attuare il suo progetto in Basilicata, in un piccolo paese di contadini: Campomaggiore.
É il 1743 quando costruisce il palazzo patronale di Campomaggiore (sotto) la chiesa e le case dei contadini. Le abitazioni vengono costruite seguendo criteri urbanistici innovativi che permettano agli abitanti di muoversi agevolmente e di avere a disposizione spazio sufficiente per vivere in condizioni igieniche ottimali.
Il conte Rendina inoltre stabilisce delle norme che regolino la vita del paese: ogni contadino, ad esempio, deve avere a disposizione un'abitazione con un piccolo apprezzamento di terra che gli permetta di vivere; ogni contadino deve avere legname sufficiente per scaldarsi con l'obbligo di piantare tre alberi da frutto per ogni fusto abbattuto. L'idea è buona è pare funzionare, Campomaggiore cresce e arriva a contare 1524 abitanti nel 1885.
Il conte non ha fatto però i conti con i capricci della natura, così, in quello stesso anno il paese viene raso al suolo da una tremenda frana. I contadini per fortuna riescono a mettersi in salvo ma Campomaggiore è ormai ridotto a un cumulo di macerie.
I cittadini del paese distrutto provano a ricostruire le loro case ma il terreno su cui il conte Rendina ha costruito il suo sogno è soggetto a continui smottamenti che rendono vano ogni tentativo, lasciando ai posteri un paese fantasma, testimonianza concreta di un’utopia infranta.
Probabilmente la storia del conte Rendina non è una di quelle a lieto fine, ma è anche grazie a quella frana che oggi chi visita Campomaggiore può passeggiare in una città fantasma affascinante e suggestiva. L'edificio più spettacolare è il Palazzo Patronale, che si affaccia su quella che un tempo era la Piazza dei Voti, così chiamata per ricordare il giorno in cui i primi coloni si riunirono per scegliere di seguire il conte nella sua idea. Di fronte al palazzo si ergono i resti della chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo. Intorno sono ancora visibili le mura delle antiche case contadine.
A circa tre chilometri da Campomaggiore Vecchio si può visitare il Casino della Contessa, residenza estiva dei Rendina.
É in questo magnifico scenario che nei fine settimana di agosto va in scena "La città dell'Utopia", spettacolo teatrale che tra luci, effetti speciali e danze aeree racconta la storia del conte Teodoro Rendina e del suo sogno infranto.
Campomaggiore si trova nel Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, un’area verde che si estende per 27.027 ettari, nella zona centrale della Basilicata.
Attrezzato per escursioni, orienteeering e visite guidate alla scoperta di flora e fauna, il parco è metà imprescindibile per gli appassionati di bouldering d’Italia, grazie alla qualità della roccia e alla grande varietà di passaggi arrampicabili.
Oggi vi invito a fare un viaggio indietro nel tempo per una breve escursione o un fine settimana. Il borgo che vi consentirà di fare questa esperienza particolare si chiama Brindisi di Montagna, culla del Medioevo lucano, che dal 29 al 30 ottobre ospita la XVIII edizione delle Giornate Medioevali.
Avrete l’opportunità di rivivere con la gente del posto la sua storia con cortei storici, regi cerimoniali, gli antichi giochi medioevali, la fedele riproduzione di un accampamento templare e di una postazione di arcieri. Imperdibile sarà il coinvolgente spettacolo di Falconeria e l’interessante Salone del Falco dove sarà possibile prendere parte al “ Battesimo del Guanto”.
Naturalmente non potrete non visitare il mercato medioevale dove odori, suoni, colori e sapori si intrecciano alle grida dei venditori che proveranno a farvi acquistare ogni genere di prodotto, perciò occhio alle spese onde evitare poi di non avere più soldi da spendere quando vi ritroverete nella zona adibita al Festival della cucina Medioevale, dove sarete tentati da succulente pietanze ed un’infinità di prelibatezze.
Come se tutto ciò non bastasse sarete affascinati e distratti non solo dalle risate dei giocolieri, dalla visone del teatro dei burattini, dai cantastorie, e dagli sputa fuoco, ma anche dai musici di canzoni Medioevali e dalle ammalianti danzatrici orientali.
Insomma si tratta di lasciarsi andare e farsi coinvolgere per vivere appieno un’altra epoca e dimenticarsi per un po’ della propria il ché non può farci che bene!
PHOTO CREDIT
Pro Loco Brindisi di Montagna
Rievocazione storica “La Festa dello Spirito Santo” (14, 15 maggio)
Cinespettacolo “La Storia bandita” al Parco della Grancia (4, 11, 18, 25 giugno)
Raduno storico multiepocale (3, 4, 5 giugno)
Cinespettacolo “La Storia bandita” al Parco della Grancia (2, 9, 16, 23, 30 luglio)
Proiezione in multivisione “Il mondo di Federico II” (luglio)
La città dell’Utopia (6, 7, 13, 14, 15, 19, 20, 21 agosto)
Cinespettacolo “La Storia bandita” al Parco della Grancia (5, 6, 12, 13, 14, 15, 19, 20, 21, 27, 28 agosto)
Rievocazione storica “Sulle tracce degli arabi” (10 agosto)
Corteo storico “Dai Longobardi ai Normanni, storia di una Cattedrale” (11, 12 agosto)
Corteo storico “Alla corte di Federico II” e “Il palio dei tre feudi” (12, 13 agosto)
Proiezione in multivisione “Il mondo di Federico II” (agosto)
Corteo storico sulla vita di Giovanna I D’Angiò (13, 14 agosto)
Corteo storico “La congiura dei baroni” (14 agosto)
Corteo storico “La leggenda dei Templari, Ugo dei Pagani e la sfida del mito A.D. 1118” (agosto)
Cinespettacolo “La Storia bandita” al Parco della Grancia (3, 10, 17, 24 settembre)
Rievocazione storica “Le giornate medievali” (29, 30 ottobre)
Rievocazione storica “Briganti o migranti” (ottobre)
La notte dei Cucibocca (5 gennaio)
Carnevale “L’màsh-k-r di Tricarico” (17 gennaio)
Carnevale “Il Domino” (17, 23, 30 gennaio)
Carnevale (6,7 gennaio)
Carnevale “Le maschere cornute” (8,9 gennaio)
Carnevale “Il pagliaccio e i carri allegorici” (6,7,8,9 gennaio)
Sacra rappresentazione (25 marzo)
Sacra rappresentazione (25 marzo)
Sacra rappresentazione (25 marzo)
Rito arboreo “L’a’ Pitu e la Rocca” (10-12 aprile)
Pellegrinaggio alla Madonna Nera (1 maggio)
Rito arboreo “Il Maggio” (5, 14, 15, 16, 17, 29 maggio)
Rito arboreo “A Pit’” (12 maggio)
Festa di San Gerardo Patrono di Potenza e la Parata dei Turchi (29, 30 maggio)
Pellegrinaggio alla Madonna del Pollino (5 giugno)
Pellegrinaggio alla Madonna del Sirino (21 giugno)
Rito arboreo “L’a Pitu e la Rocca” (8, 13 giugno)
Rito arboreo “A’ Pit” (13 giugno)
Rito arboreo “La ‘Ndenna e la Cunocchia” (5, 12, 19 giugno)
Rito arboreo “U’ Masc’” (13, 17, 18 giugno)
Festa della Madonna della Bruna (2 luglio)
Pellegrinaggio alla Madonna del Carmine (16 luglio)
Rito arboreo “Il Maggio” (10, 12 agosto)
Pellegrinaggio in onore della Madonna Nera (4 settembre)
Pellegrinaggio in onore della Madonna del Pollino (11 settembre)
Pellegrinaggio in onore della Madonna del Carmine (13 settembre)
Pellegrinaggio in onore della Madonna del Sirino (18 settembre)
Rito arboreo “La Sagra du’ Masc’” (11,12,13 settembre)
Rito arboreo “L’a’ Pitu e la Rocca” (11,12,13 settembre)
Solstizio d’inverno (21, 21 novembre)
Mercatini di Natale (dicembre 2016, gennaio 2017)
Presepe vivente nei Sassi (dicembre)
BiancAbbazia (7 – 11 dicembre)
Viaggiando ci imbattiamo in posti unici che regalano emozioni indimenticabili: Matera, nota ai più come la città dei Sassi, è uno di questi. La sua genuina bellezza ha ammaliato numerosi registi del calibro di Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo) e Mel Gibson (The Passion) che l’hanno utilizzata come set cinematografico di numerosi film.
SE VI INTERESSA L'ARGOMENTO, LEGGETE ANCHE L'ARTICOLO SUL CINEMA IN BASILICATA
Dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 1993, i Sassi, che costituiscono il centro storico della città di Matera, sono un dedalo di scale, passaggi, vicoli, minuscole abitazioni e grandi palazzi, terrazze che sono spesso tetti degli edifici sottostanti, facciate in muratura su ambienti ricavati nella roccia, cisterne e chiese scavate nel tufo.
I sassi si dividono in due quartieri, il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso. Il sasso Barisano, il più grande, è caratterizzato dalla presenza di negozi, ristoranti e alberghi mentre il Sasso Caveoso è il quartiere più antico che maggiormente conserva l’aspetto della città rupestre.
Per apprezzarne appieno la loro unicità vanno visitati a piedi perdendosi tra vicoli, scale E piazze panoramiche da cui godere degli incantevoli panorami che la Murgia materana vi saprà regalare.
Matera
A tutti: Matera è un posto unico che vale davvero la pena vedere quando si visita la Basilicata
Tutto l'anno
Tre ore per una rapida visita ai Sassi, ma vi consigliamo di trascorrere a Matera l’intera
giornata, per visitare le chiese rupestri e i musei
Dotatevi di scarpe comode. Il percorso è a piedi, ad eccezione della visita alla Cripta
del Peccato Originale che si trova a 14 chilometri circa dal centro abitato.
Un possibile punto di partenza della visita del centro storico di Matera è Piazza Pascoli una finestra naturale aperta su una vista stupefacente dei due rioni dei Sassi. Da qui è possibile raggiungere a piedi diversi siti particolarmente interessanti dal punto di vista storico e artistico. Non potete lasciare Matera senza aver fatto visita a queste 5 destinazioni!
Una casa museo che grazie ad una attenta ricostruzione degli ambienti e all’utilizzo di arredi e utensili originali ci permette di capire come si viveva in quegli ambienti in passato. Si trova a due passi dal Duomo e al suo interno ospita un museo multimediale che racconta al visitatore la storia della città, dalla Preistoria ad oggi.
Questa piazza prende il nome dalla chiesa rupestre dedicata a San Pietro che si erge su un blocco di roccia che offre allo spettatore un sublime panorama sullo strapiombo della Gravina, uno dei paesaggi tipici della Murgia.
Queste chiese formano un unico complesso all’interno di un masso roccioso, fondendosi con lo scenario naturale e creando un effetto incredibilmente suggestivo.
La chiese della Madonna dell'Idris e di San Giovanni in Monterrone fanno parte del Parco delle Chiese Rupestri che conta circa 150 chiese grotte, dislocate tra i Sassi e l’altopiano della Murgia materana. Furono realizzate da monaci bizantini i quali ricavarono i loro ambienti personali e di culto scavando nella roccia tufacea e affrescando gli interni con immagini di santi.
La cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant'Eustachio è il luogo di culto cattolico principale di Matera. L'edificio, di stile romanico-pugliese, fu costruito nel XIII secolo sullo sperone più alto della Civita (il nucleo più antico della città) che divide i due Sassi. Meritano una visita anche la Chiesa di San Francesco d'Assisi e la Chiesa del Purgatorio.
Non potete concludere la vostra visita alla città di Matera senza aver fatto visita alla Cripta del Peccato Originale, a circa 14 chilometri dal centro abitato, in località Pietrapenta in Agro di Matera.
La chiesa è conosciuta anche come “La Cappella Sistina” della Basilicata grazie ai suoi splendidi affreschi raffiguranti episodi della Genesi.
Matera è anche sede di musei che possono essere inclusi nella visita della città. Si può scegliere tra il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”, il Museo Nazionale di Arte Medioevale e Moderna e il Musma, Museo della scultura contemporanea.
VEDI ANCHE LA NOSTRA SCHEDA DEDICATA A MATERA